Sicherheitsschuhe

La CALZATURA ANTINFORTUNISTICA definisce quel tipo di calzatura atta a proteggere il piede durante il lavoro.

Attualmente le calzature per essere considerate antinfortunistica devono essere marcate con il simbolo comunitario “CE” e riportare il numero della normativa internazionale secondo cui sono state testate. Normalmente le calzature antinfortunistica si suddividono in tre grandi categorie:

Calzature di sicurezza, testate secondo la norma ISO 20345
Calzature di protezione, testate secondo la norma ISO 20346
Calzature da lavoro, testate secondo la norma ISO 20347
Esistono anche altre normative che regolano il settore delle calzature antinfortunistica, come ad esempio la EN 15090 per i Vigili del Fuoco.

Combinazioni tra requisiti di base e requisiti supllementari

Si distinguono due codic che corrispondono a una serie di Requisiti di base, diversi a seconda del materiale e del tipo di lavorazione:
Codice 1: Calzature di cuoio e altri materiali, escluse calzature interamente di gomma o materiale polimerico.
Codice 2: Calzature interamente di gomma o materiale polimerico (completamente stampate).

SB – Requisiti minimi stabiliti dalle norme
S1 – Zona del tallone chiusa proprietà antistatiche assobimento di energia nella zona del tallone
S1P – Come S1 più: prevede una soletta dotata di lamina antiforo.
S2 – Come S1 più: penetrazione assorbimento di acqua
S3 – Come S2 più: resistenza alla perforazione suole con rilievi
S4 – Proprietà antistatiche assorbimento di energia nella zona del tallone
S5 – Come S4 più: resistenza alla perforazione suole con rilievi

Ai requisiti di base si aggiungono requisiti supplementari per applicazioni particolari. Sono previste anche categorie che contemplano alcune delle combinazioni più diffuse fra requisti di base e requisiti supplementari.

Requisiti supplementari delle calzature di sicurezza

A – Calzatura antistatica
AN – Protezione del piede alla caviglia
C – Calzatura conduttiva
CI – Isolamento al freddo (-20 °C)
CR – Resistenza al taglio
E – Assorbimento di energia al tallone
FO – Suola resistente ad oli e benzina
HI – Isolamento dal calore
HRO – Resistenza al calore per contatto
I – Calzature isolanti
M – Protezione metatarso
P – Resistenza alla penetrazione
SRA – Resistenza allo scivolamento (Testverfahren: Keramikfliese/Reinigungsmittel)
SRB – Resistenza allo scivolamento (Testverfahren: Stahlboden/Glycerin)
SRC – Resistenza allo scivolamento (Testverfahren: SRA und SRB bestanden)
WR – Resistenza contro penetrazione dell’acqua e assorbimento acqua
WRU – Impermeabilità dinamica del tomaio

Calzature di protezione [P]

In queste scarpe il puntale resiste a urti pari a 100 Joule (ad esempio un corp del peso di 10kg che cade da 1metro di altezza).
Categorie e requisiti sono individuati come per le calzature di sicurezza e le combinazioni più diffuse sono PB e da P1 a P5.

PB – Requisiti minimi stabiliti dalle norme
P1 – Zona del tallone chiusa, proprietà antistatiche, assorbimento di energia nella zona del tallone
P2 – Come P1 più: penetrazione assorbimento di acqua
P3 – Come P2 più: resistenza alla perforazione suole con rilievi
P4 – Proprietà antistatiche assorbimento di energia nella zona del tallone
P5 – Come P4 più: resistenza alla perforazione suole con rilievi

Calzature da lavoro [O]

Nelle calzature da lavoro non è prevista la presenza del puntale.
Categorie e requisiti sono individuati come per le calzature di sicurezza, aggiungendo però come requisito supplementare la resistenza della suola agli idrocarburi (simbolo ORO), che è anche compresa in tutte le combinazioni più diffuse che, in questo caso, vanno da O1 a O5.

O1 – Zona del tallone chiusa, proprietà antistatiche, assorbimento di energia nella zona del tallone
O2 – Come O1 più: penetrazione assorbimento di acqua
O3 – Come O2 più: resistenza alla penetrazione suole con rilievi
O4 – Proprietà antistatiche assorbimento di energia nella zona del tallone
O5 – Come O4 più: resistenza alla perforazione suole con rilievi

Dati tecnici

Suola resistente alla penetrazione utilizzata di solito nella calzature e stivali di sicurezza, usati nel servizio antincendio. Protegge i piedi contro lesioni di penetrazione da chiodi e altri oggetti appuntiti.
Una suola impenetrabile è utilizzato in calzature di sicurezza e stivali, usati ad esempio nel servizio antincendio. Protegge i piedi contro le lesioni penetrazione da chiodi e altri oggetti appuntiti.

Puntale in Acciaio

Il puntale in acciaio di solito si trova nelle calzature di sicurezza. Protegge le dita contro le lesioni, per esempio, dalla caduta di oggetti, macchinari (troncatrici) o simili.
Il puntale può essere realizzato in lamiera di acciaio o materiali quali plastica, alluminio o titanio.
La resistenza del puntale si misura in Joule.
Per le scarpe di sicurezza il puntale deve proteggere il piede contro impatti meccanici e elettrici, da minimo 100 a 200 Joule.

Classificazione

La classe S1P, S3 e S5 sono caratterizzati da:
• Puntale d’acciaio (200 Joule)
• Antistaticità
• Resistenza al combustibile
• Chiusura Tallone
• Assorbimento di energia nella zona del tallone,
• Isolamento all’acqua (60 Min. =< 30 %) (escluso S1P) • Assorbimento acqua (30 Min. > 2g)
• Resistenza alla penetrazione
• Suola Antiscivola

Normative

DIN EN ISO 20345 per le calzature di sicurezza: DIN EN 345
DIN EN ISO 20346 Calzature protettive: DIN EN 346
DIN EN ISO 20347 Calzature da lavoro: DIN EN 347
DIN EN ISO 20344 Metodi di approvazione per calzature progettate come Dispositivi di Protezione Individuale
DIN EN 12568 Metodi di approvazione
DIN 4843 Proprietà di uso (norma obsoleta, in DIN EN ISO 20344-20347)
DIN VDE 0680 Dispositivi di protezione individuale nella gamma a bassa tensione

Elementi delle scarpe antinfortunistiche

Il puntale di protezione è il dispositivo di sicurezza indispensabile per la protezione delle dita del piede. In passato era esclusivamente realizzato in acciaio, materiale sicuramente robusto ma decisamente pesante. Grazie alla ricerca applicata a queste scarpe, tutti i produttori oggi possono vantare puntali in materiali tecnologici come l’alluminio e il composito (materia plastica + fibra di vetro), che sono ugualmente robusti ma pesano decisamente meno.

Storicamente, la lamina antiperforazione che protegge i piedi da qualsiasi perforazione era in acciaio. I limiti di questa soluzione sono evidenti: la scarpa diventa rigida e pesante, e la lamina in acciaio non riesce a coprire l’intera pianta del piede ma soltanto l’85% della pianta. Inoltre, essendo di metallo, in inverno, non isola il piede dal freddo. Perciò da tempo la lamina viene realizzata con materiali sintetici come il Kevlar, che a parità di peso è 5 volte più robusto dell’acciaio. La copertura della pianta è del 100% e grazie alla sua consistenza, la scarpa è leggera e flessibile.

La suola, come gli altri dispositivi di sicurezza, è soggetta a certificazione. Qualsiasi suola deve essere antiabrasione, antiolio, antiacido, antiscivolo e antistatica. Solitamente i materiali utilizzati sono il poliuretano compatto e la gomma nitrilica.
Quest’ultima protegge le scarpe con certificazione HRO, che resistono al calore per contatto fino a 300° C e sono usate per esempio da asfaltisti e saldatori.
Il disegno del battistrada è stato studiato appositamente per dare la massima stabilità e tenuta della suola in situazioni difficili. Sotto il tallone di solito c’è un cuscinetto per l’assorbimento degli urti in caso di caduta.

La scelta delle scarpe antinfortunistiche è importante: peso eccessivo, cattiva traspirazione, suola troppo rigida o inadatta rispetto al tipo di suolo su cui dovranno essere usate possono rendere la scarpa così poco confortevole che l’operatore rinuncia all’utilizzo, esponendosi così a rischio.
In caso di rottura o deterioramento eccessivo, le scarpe antinfortunistiche non garantiscono più la protezione del piede. Ogni lavoratore deve in questi casi segnalare alla direzione la necessità di sostituzione, affinché gli venga fornito un nuovo paio di scarpe.

ASSORTIMENTO CALZATURE DI SICUREZZA